Il Camerun è capace di sorprendere per i suoi piacevoli contrasti. Si riflette, infatti, nella varietà di etnie, culture e religioni, la grande diversità di climi e paesaggi che contraddistingue il Paese, terra di contatto fra l’Africa Guineana e l’Africa Centrale. Proprio per la grande ricchezza geografica e socio-antropologica è considerato un’Africa in miniatura in cui il paesaggio arido della savana e quello brullo del deserto si aggiungono alle montagne e a rigogliose foreste pluviali. Ex colonia francese e britannica, il Camerun è oggi una Repubblica presidenziale monocamerale che accoglie più di 200 diverse etnie e gruppi linguistici. Il francese è la lingua principale ma è molto diffuso anche l’inglese. Dal punto di vista religioso, cristianesimo e islam convivono con una serie di tradizionali culti animisti. Il makossae il bikutsi, gli stili musicali nativi, vivacizzano ulteriormente l’aspetto artistico e culturale.

La ricca produzione agricola, a cui è destinato quasi un decimo della superficie del Camerun, garantisce l’autosufficienza alimentare del Paese. Per il fabbisogno locale si producono mais, pomodori, riso, patate, fagioli, mentre caffè, palma da olio e arachide vengo esportati.

Il cacao, coltivazione principe, è il vero punto di forza dell’economia camerunense: presente in Camerun fin dal periodo coloniale, è oggi il prodotto agricolo più esportato. Per questo, per cogliere le opportunità di un mercato in piena espansione, le politiche governative sostengono i contadini per rafforzare la produzione. I dati del 2010 (fonte: De Agostini Geografia) riferiscono una produzione di 264 tonnellate che colloca il Paese fra i primi produttori al mondo. La materia prima è completamente esportata nel mondo per essere trasformata in cioccolato. Altri impieghi meno noti vedono il cacao impiegato nella produzione di medicinali e prodotti cosmetici oppure utilizzato come biocarburante: i residui della sua lavorazione sono un ottimo fertilizzante.

Camerun

*produzione di cacao stimata per il 2013/2014